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Intervista all’arch. Fabrizio Batoni

Intervista a fabrizio batoni

Fabrizio Batoni nasce, vive e lavora a Colle di Val d’Elsa, nel cuore della Toscana. Si laurea in architettura a Firenze e, dopo svariate esperienze lavorative, riesce ad aprire il suo studio, una piccola realtà che si è sempre contraddistinta per il suo motto: “always on…”.

Si definisce un tipo curioso, colorato, eclettico, sempre attento e acceso per cercare e identificare idee e bisogni di chi gli sta intorno. Ogni suo progetto nasce da attente ricerche sui materiali e tecnologie, ma è il cuore, l’amore e la passione che lo portano tutti i giorni a confrontarsi con tutte le realtà che lo circondano, la vera spinta che lo porta a fare e amare questa professione.

Ha un amore senza fine per l’architettura del 900, quella dei grandi maestri, del movimento moderno, della Bauhaus, dell’innovazione e che è ancora oggi fonte di ispirazione e studio.

Gli piace tutto ciò che ha motore e fa rumore, con una preferenza per le due ruote, sia artigliate che lisce, è anche riuscito a far diventare lavoro la sua passione per il motocross progettando e sviluppando protezioni per un’azienda del settore.

E per concludere in bellezza, dopo anni passati in sella ad una moto da cross, ha dovuto Convertirsi, per cause di forza maggiore, alla Mtb, con la quale gli piace andare a tutta velocità per le sue amate colline toscane. Che dire… una vita a tutto gas sia nel lavoro che nel divertimento, però con “casco in testa ben allacciato, luci accese e prudenza, sempre”.

Architetto Batoni, da qualche tempo il bagno sta affrontando una profonda trasformazione, tanto da determinare l’estensione del suo significato al di fuori dello spazio a esso riservato. Da cosa nasce la necessità di spostare, fuori dalla stanza da bagno, alcune sue proprie attrezzature?

Stiamo vivendo un cambiamento socio – economico – culturale che investe la stanza da bagno e, quindi, l’intera abitazione. Il bagno sta diventando un ambiente che interagisce a 360gradi con la casa, per cui è sempre più “trasparente”, è qualcosa che si vede. L’esempio più lampante è rappresentato dall’oggetto che più di tutti esce dalla stanza da bagno ed entra nella casa in modo molto importante, si tratta di queste nuove vasche da bagno da esterno o nuove mini piscine. Noi, lavorando con aziende del settore tocchiamo con mano questo fenomeno che negli ultimi tre/quattro anni è esploso. Infatti, la mini piscina o l’idromassaggio, che fino a pochi anni fa erano installati solo nel bagno, diventano attrezzature di vita quotidiana che accompagnano un nuovo concetto di vita i cui presupposti sono il benessere, lo star bene, il curarsi. Nei progetti contemporanei si possono trovare vasche o mini piscine in bagno, ma anche in una terrazza o un po’ ovunque, il bagno entra nella casa e stabilisce continuità con il resto degli ambienti, un prolungamento all’interno della casa (Foto_13_14_15_16).

Secondo lei è in atto uno stravolgimento dell’organizzazione degli ambienti della casa? E, quindi, è ancora appropriato parlare di ambienti destinati a svolgere un’unica funzione?

Non si può parlare di un vero e proprio stravolgimento degli ambienti della casa ma, piuttosto, di un cambiamento sociale e culturale che le persone stanno vivendo, oggi si cerca di vivere la casa nella sua totalità, centimetro per centimetro, metro per metro, si cerca in qualche modo di avere una visione diversa di quello che è stato, fino a poco tempo fa, il sistema di abitare la casa, per cui non c’è più lo spazio destinato a una funzione, ma c’è l’intero spazio da vivere. Si cerca quindi di buttare giù quelle che erano le barriere fisiche delle funzioni (pranzo, soggiorno, bagno, ripostiglio…) e di trasformare la casa in un qualcosa che entrando la vedo, la vivo, la percepisco e, quindi, ho immediatamente davanti a me tutta la mia casa e tutto il mio spazio. È un cambiamento che coinvolge oltre l’architettura anche la nostra stessa percezione, il nostro sguardo verso un nuovo modo di vivere che non ti fa più essere in un’unica stanza della casa, ma ti fa sentire tutta la casa intorno.

Di quali vantaggi beneficia l’abitazione dando spazio ad alcune attrezzature del bagno fino a ora relegate in ambienti circoscritti e separati?

I vantaggi sono il benessere, lo star bene, il godere lo spazio da vivere. Ritornando all’esempio della vasca o della mini piscina in terrazzo, può capitare di ritornare a casa dopo una giornata di lavoro e di immergersi nella propria vasca idromassaggio, magari guardando il tramonto, bevendo uno spumantino o l’aperitivo e rilassarsi. È un valore aggiunto che consente di vivere la casa in modo sempre migliore.

Che cosa cambia nell’impostazione di un progetto di un’abitazione che prevede “il bagno diffuso”, emergono nuove sfide progettuali da affrontare?

Cambia molto. Fino a pochi anni fa si dedicava più attenzione ad alcuni ambienti considerati il cuore della casa, oggi, invece dovendo progettare il bagno diffuso, non c’è più una stanza che deve avere priorità sulle altre, ma il progetto deve prevedere l’interazione tra gli ambienti, un qualcosa che renda tutt’uno lo spazio che le persone andranno a vivere, per cui il progetto deve relazionarsi con esigenze completamente diverse. La cosa più importante, più interessante è che non ci sono più spazi che hanno la priorità rispetto agli altri, ma si progetta in funzione del cliente per assecondare l’esigenza della persona che andrà ad abitare quella casa, per cui non c’è più lo spazio da destinare a una funzione, ma c’è la casa da progettare per la persona.

Secondo il suo punto di vista, con quale nuovo linguaggio si esprimono gli arredi dell’intera abitazione essendo, anche loro, influenzati dalla generale trasformazione del bagno?

Gli arredi si esprimono attraverso un linguaggio internazionale legato al benessere, allo star bene e al vivere ciò che si ha nel modo migliore.

La recente pandemia ha rimesso in luce alcune peculiarità dell’abitazione legate al comfort e alla sicurezza, rivalutando alcune funzioni del bagno e ricavandone benefici in termini di relax e benessere della persona. Alla luce di queste ritrovate esigenze, la sua attività professionale ha ricevuto richieste orientate in tal senso?

La pandemia, per certi versi, è stata un toccasana perché ha riportato le persone all’interno della propria casa. In molti vivevano la casa come un approdo: arrivo – pernotto – partenza. La pandemia ha portato a vivere la casa con gli altri membri della famiglia e sono venute alla luce tutte le problematiche che ci sono all’interno della casa relative al modo di vivere insieme alcuni spazi, alcuni momenti e alcune situazioni. Tutto ciò ha fatto riflettere molto noi progettisti per far fronte a tutte le nuove necessità emerse durante la chiusura forzata. Le persone si sono rese conto di tutte le problematiche che ci sono all’interno della casa fino ad oggi trascurate perché la casa era stata poco vissuta.

Architetto Batoni, le va di raccontarci brevemente un suo progetto realizzato in cui è stata prevista l’installazione di una vasca, una doccia o, magari, un lavabo al di fuori del bagno?

Stiamo realizzando due nuovi progetti interessanti che dovrebbero partire a gennaio, il primo è una ristrutturazione di un vecchio edificio per il quale, d’accordo con la committenza, si è deciso di lavorare sul concetto del benessere diffuso, infatti, visto che c’è una grande terrazza, la prima cosa che ho proposto è stata quella di portare una mini piscina all’esterno per potersi godere l’appartamento e, allo stesso tempo, beneficiare di questi nuovi sistemi del benessere. È importante che il committente abbia una buona dose di cultura e preparazione, ma anche predisposto economicamente, per recepire queste nuove idee che prevedono lo spostamento di alcune attrezzature al di fuori della stanza da bagno. Il secondo progetto su cui stiamo lavorando è una piccola cantina, un annesso agricolo che poi diventerà una piccola SPA, dove stiamo lavorando sul concetto del benessere diffuso rappresentato da un percorso di benessere che dall’interno si estende all’esterno e che prevede dei percorsi particolari di acqua con una mini piscina installata su una grande terrazza che si affaccia su una bellissima vallata. Il nostro studio sta cercando, in qualche modo, incontrando il cliente giusto, di promuovere questo nuovo stile di vita, ma è ovvio che è necessario avere di fronte il cliente giusto. L’importante è che le persone ascoltino e si rendano conto della cosa nuova, della particolarità del bello e del piacere che possono provare utilizzando attrezzature fino ad oggi relegate in uno spazio circoscritto per vivere la casa non solo come spazio fisico, ma anche come spazio mentale (Foto_17_18_19).

Arch. Aldo De Vivo

bluverde ALDO

Articolo scritto per la rivista “Il Bagno Oggi e Domani”

il bagno oggi e domani

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