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Intervista all’arch. Claudia Biondi

Intervista a arch. claudia biondi

Claudia Biondi nasce a Bologna nel 1980, fin da giovanissima si appassiona all’architettura, laureandosi a 23 anni con il massimo dei voti. Cresce professionalmente acquisendo esperienza all’interno di un noto studio di Bologna, si trasferisce quindi a Barcellona dove ha la fortuna di lavorare a fianco di un architetto di fama internazionale. Tornata in Italia, fonda lo studio associato BCUBO Architetti e dà vita alla Parquet Design Project, linea di arredamento di cui è ideatrice e designer. Nel 2017 apre BIONDI Architetti, studio di architettura che si occupa prevalentemente di ristrutturazioni edilizie, strutture ricettive, restauro di beni vincolati, interior design e disegno di arredi su misura.

Architetto Biondi, lei si occupa molto di riqualificazione e ristrutturazione di strutture ricettive, c’è un approccio diverso nella progettazione di un ambiente bagno di un albergo rispetto a una stanza da bagno di un appartamento?

Si, penso che l’ambiente bagno sia uno degli elementi fondamentali nella progettazione di una struttura ricettiva, poiché proprio durante un viaggio che sia per turismo o per lavoro, ciò che ricerchiamo è benessere e relax e l’ambiente bagno è lo spazio dove trascorriamo maggior tempo da svegli.

Per cui proprio il bagno è lo spazio che più rimane impresso al cliente e sul quale lavorare per incrementare il valore della struttura ricettiva.

Rimanendo sempre in tema di sistemazione di strutture ricettive, secondo lei è possibile affermare che sia stata anche la frequentazione di alberghi – o strutture ricettive in genere – sparsi in tutto il mondo ad influenzare il moderno gusto estetico dell’ambiente bagno?

Certo, è proprio nelle strutture ricettive che si possono sperimentare nuove tendenze volte ad incrementare sempre maggiormente il benessere ed il confort dell’area bagno.

In relazione alla progettazione di un albergo, il bagno è il luogo in cui si trascorre più tempo da svegli. Quali sono le scelte progettuali che intervengono per la valorizzazione di questo ambiente?

Il bagno di una struttura alberghiera mi piace pensarlo, dove possibile, come una piccola e personale spa: docce grandi dove muoversi comodamente dotate soffioni a cascata e getti d’acqua sono ormai diventate indispensabili, così come zone lavabo realizzate con piani d’appoggio ampi e grandi specchi ben illuminati. Anche l’illuminazione gioca un ruolo importante nella progettazione del bagno.

Invece, riguardo alla progettazione degli ambienti di un appartamento, spesso ci troviamo di fronte a superfici contenute. Com’è possibile ottimizzare gli spazi del bagno salvaguardando comfort e relax?

Anche in spazi contenuti è possibile realizzare bagni confortevoli e scenografici. Fondamentale è la progettazione in questi casi: disposizione e scelta degli arredi bagno, dei colori e delle luci possono trasformare un piccolo spazio in un eccellente bagno. Esistono oggi splendidi lavabi dalle dimensioni estremamente contenute, sanitari filomuro ridotti, ciò a cui non rinuncio mai, anche in bagni piccoli, è una doccia confortevole.

Nell’ambiente bagno abbiamo assistito alla sistemazione di funzioni relative al benessere. Saune, bagni turchi, docce e illuminazioni sensoriali hanno preso posto nel bagno, ampliando l’offerta relativa alla cura della persona. Lei crede che questo fenomeno appartenga a una tendenza passeggera o, laddove è possibile, in termini di spazio, sia diventato un valore aggiunto consolidato?

Sempre più spesso anche il committente privato richiede queste nuove funzioni all’interno dell’ambiente bagno e credo che questa tendenza sia in crescita, come d‘altra parte sono sempre in aumento le esigenze di comfort, relax e benessere legate a tutte le sfere dell’uomo.

Oggi sono molto diffusi i rivestimenti realizzati in lastre di formato extra large, quali sono, secondo lei, i vantaggi dei grandi formati?

I rivestimenti in lastre di grande formato hanno il grande vantaggio di ridurre al minimo le fughe e di rendere quindi sempre più realistiche le grafiche. Effetti marmo o pietra sono arrivati ad essere quasi indistinguibili da quelli naturali, mantenendo invece una notevole differenza economica da questi. Ridurre le fughe vuole anche dire semplificare la pulizia, altro aspetto sempre apprezzato dal committente. 

Come si associa l’utilizzo dei grandi formati con la posa in opera e il relativo problema del materiale di scarto? È sempre possibile procedere con una pianificazione dei tagli o c’è il rischio di un eccessivo onere economico da parte del committente?

Sicuramente le lastre grandi formato devono essere parte integrante del progetto ed essere progettate a monte della posa in opera nei minimi dettagli, in modo tale che sia il progetto ad adattarsi ad esse e non viceversa. Così facendo il risultato sarà ottimale ed i costi più contenuti.

Il gres porcellanato ormai è in grado di imitare qualsiasi materiale naturale e abbiamo perfino visto bellissime textures non presenti in natura. Qual è il suo atteggiamento verso il diffuso disuso di rivestimenti di origine naturale, in relazione al fatto che lei si occupa anche di restauro di beni vincolati?

Fino a qualche anno fa ero molto restia nell’utilizzo di ceramiche che vogliono “imitare” qualcosa che non sono. Oggi il mondo della ceramica ha fatto enormi passi avanti e la resa estetica è arrivata a livelli molto alti, per cui, pur prediligendo i prodotti naturali, mi capita non di rado di scegliere insieme alla committenza ottimi effetti marmo, pietra o cemento con il compromesso di un prezzo contenuto rispetto allo stesso prodotto naturale e con una maggior facilità di gestione. Rimango invece ferma sul discorso parquet perché per quanto la ceramica possa imitare al meglio il legno, non ne avrà mai il calore e la matericità.

foto 21
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Ci sono delle trasformazioni o nuove tendenze che non si sono ancora affermate, ma che lei vede come possibili nuove funzioni o trasformazioni legate all’ambiente bagno?

Come nel resto dell’abitazione sta entrando anche nell’ambiente bagno la domotica.

Specchi con la possibilità ascoltare la musica o guardare il telegiornale mentre ci si prepara per uscire, regolazione dell’intensità e del colore della luce attraverso semplici comandi vocali, ecc.

Come dovrebbe essere la stanza da bagno ideale di Claudia Biondi? Cosa non dovrebbe mancare nella stanza da bagno?

La mia stanza da bagno ideale deve essere elegante e scenografica, ma anche confortevole e rilassante, ben illuminata sia essa luce naturale o artificiale.

Deve essere dotata di un’area lavabo con spazi contenitivi, di una grande doccia con soffione a pioggia e di una zona separata per la lavanderia.

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