Officinarkitettura® è stata fondata da due professionisti che condividono le stesse passioni per l’architettura, l’arte e il design; Andrea Bernagozzi e Giorgio Buratti. Il team e i collaboratori di Officinarkitettura, artisti, stilisti, designer e architetti si occupa di progettare soluzioni per le superfici. Officinarkitettura ha, inoltre, ha collaborato allo sviluppo di alcune capsule collection Wide&Style prodotte da ABK GROUP chiamate I Nuovi Mondi, una sorprendente raccolta di paesaggi italiani, reinventati secondo l’arte dell’illusione.

Le collezioni Officinarkitettura su base grés laminato sottile e carta da parati, vengono realizzate con una innovativa tecnologia digitale.
Officinarkitettura ha dovuto fermarsi durante il lockdown o parte del lavoro è comunque andato avanti attraverso lo smart working? Ci sono degli aspetti che riguardano la sua azienda o, magari, le sue abitudini professionali che la pandemia ha cambiato in maniera definitiva?
Si, come quasi tutte le attività del settore abbiamo avuto un fermo produzione di circa 50 giorni, quelli previsti dal decreto, per quanto riguarda invece la parte creativa, quella non si è mai fermata, siamo stati in contatto io e il mio socio per capire nuove strategie e nuovi prodotti da poter presentare al mercato. Il modo di lavorare è cambiato radicalmente mentre prima eravamo dagli studi di architetti e dai nostri clienti rivenditori e contract per meeting di lavoro e eventi per dare crediti formativi agli architetti adesso dobbiamo fare tutto on line evitando gli appuntamenti e i meeting, questo ci ha portato inevitabilmente a potenziare l’utilizzo dei social network, abbiamo tenuto talks e interviste su instagram e su fb, addirittura abbiamo, mediante i canali social, presentato insieme ad una Dj la nostra nuova collezione artistica di grandi lastre ceramiche sottili decorate a mano con effetti di geodi e marmi preziosi.
Credo che questa pandemia oltre alla triste cronaca della salute delle persone e anche delle tante morti che ha tristemente provocato, abbia modificato radicalmente il modo di lavorare e di comunicare, stiamo ritrovando un rapporto migliore di qualità con noi stessi e con gli altri. Abbiamo imparato ad utilizzare meglio la parte social e ad ascoltare le tantissime testimonianze di grandi imprenditori designer e artisti che su queste piattaforme hanno messo la faccia e hanno dato dei messaggi nuovi e nuove idee, il mondo è sempre in movimento come le idee, bisogna sempre osservare e captare questo cambiamento e essere pronti a cambiare e a mettersi in gioco continuamente.
Architetto Bernagozzi, la ceramica è da sempre un materiale utilizzato per rispondere a diversi bisogni sia nel campo edilizio quanto in ambito domestico, inoltre è uno dei pochi materiali in grado di soddisfare esigenze estetiche e necessità di sicurezza e salubrità. La recente emergenza sanitaria può essere letta anche come un’opportunità per ripensare al mondo dell’architettura e quindi al modo di abitare e di fruire gli spazi in generale, dando ampio spazio al benessere e alla sicurezza?
Si la ceramica è un materiale molto affidabile e sicuro per il benessere e il comfort abitativo e non solo. Ritengo che la ceramica assolva perfettamente il connubio tra estetica e igiene e in futuro sarà da incrementare il livello di antibatterici del prodotto. Diverse aziende da anni hanno prodotti antibatterici al 100% con l’utilizzo di particolare ioni di argento, credo che questo sia il futuro della ceramica, sicurezza è la parola d’ordine per gli anni a venire.
Anche la nostra azienda sul prodotto ceramico e sulle fibre di vetro e sulle tnt sta lavorando su un particolare componente da inserire nelle nostre miscele per rendere tutti i nostri prodotti antibatterici al 100%.
Lei crede che la ceramica, per il suo intrinseco requisito relativo all’igiene e alla sicurezza, troverà maggiore diffusione? In generale la garanzia dell’igiene di un materiale sarà un parametro che orienterà le scelte progettuali e commerciali?
La ceramica indubbiamente rimarrà uno dei prodotti più interessanti dal punto di vista della sicurezza e credo proprio come dicevo prima che la scelta progettuale utilizzerà sempre di più come parole chiave “sicurezza” e “antibatterico” e sicuramente le potrà ritrovare nella ceramica.
L’attuale pandemia avrà, a lungo termine, la capacità di influenzare anche il modo di progettare gli spazi di un’abitazione? Ad esempio, laddove le superfici a disposizione lo consentiranno, sarà preferibile, o addirittura necessario, pensare a un ambiente separato e posto all’ingresso per liberarsi del proprio abbigliamento e, magari, sanificarsi? Insomma una sorta di spogliatoio attrezzato, potrebbe far parte delle nostre case future?
Sicuramente avrà delle ripercussioni su come ripensare l’ambiente domestico in termini di casa lavoro, quindi la possibilità di avere spazi flessibili che possano accogliere e rispondere alle necessità lavorative legate allo smart working. Sicuramente, anche in tempi ante covid, la possibilità di avere ambienti dedicati a guardaroba e deposito scarpe risulta molto comodo e sicuramente più igienico, non saprei dire se in futuro diventerà uno spazio essenziale all’interno di una abitazione sicuramente rimane un ambiente molto funzionale.
Ci può descrivere più approfonditamente qual è il processo tecnologico e innovativo con cui vengono realizzate le collezioni Officinarkitettura su base grés laminato sottile?
Si certamente, l’innovazione sta proprio nell’avvento dell’era digitale e delle grandi lastre sottili con fibra di vetro che noi acquistiamo da grandi gruppi ceramici sotto forma di basi neutre come fossero grandi fogli bianchi. Le tecnologie più tradizionali come terzo fuoco permettono alla ceramica di essere decorata e “ricotta” in forno, ma questo non risulta possibile per le grandi lastre sottili per la presenza della fibra di vetro che ovviamente non può essere inserita in forni ad alta temperatura, per cui in questi 6 anni abbiamo studiato un metodo per decorare “a freddo”, nuovo termine utilizzato ora anche in ceramica andando a primerizzare le lastre con miscele apposite che, lasciate in essiccazione 48 ore, fungono da aggrappo per il colore che non entra all’interno della ceramica, ma rimane sullo strato che è perfettamente aggrappato ad essa. Dopodiché avviene la decorazione con plotter digitale, si attendono altre 24 ore e si stende uno speciale ricomponente per rendere assolutamente inattaccabile la superficie sia da agenti chimici che da potenziali graffi. All’interno di questa miscela stiamo inserendo un principio di ioni di argento per rendere le lastre antibatteriche al 100%.
Le sue ceramiche e i suoi parati prevedono la decorazione a mano e accolgono molto spesso il contributo di artisti. È molto interessante vedere che all’interno di una produzione sia dato uguale risalto all’aspetto artistico-artigianale e all’innovazione tecnologica. Come vengono scelti gli artisti che partecipano alla realizzazione dei suoi rivestimenti? Viene data loro completa libertà di espressione o si muovono all’interno di un concept aziendale?
Officinarkitettura® lavora creando collezioni sempre differenti ispirate alla cultura all’arte alla moda, tutto ciò che è creativo e nuovo ci interessa e con questo principio portiamo avanti le collezioni di Officinarkitettura®, che vanta oltre alle nostre collezioni che vengono studiate internamente e direttamente visionate da me, una collezione art dove illustratori, fotografi, artisti esprimono la loro arte, che siano foto o illustrazioni, per dare vita a un parato o a una ceramica.
Trovo molto interessante la possibilità di poter avere sulle proprie pareti o in un bagno dei pezzi d’arte, è per questo che stiamo recentemente realizzando una collezione totalmente fatta a mano con l’ausilio di resine per dare ai clienti pezzi unici. Pezzi d’arte da poter inserire anche in una sala da bagno. Sinergie, empatia, contatto diretto con gli artisti sono questi gli elementi che ci fanno scegliere artisti e illustratori, legami veri con le persone che ci stimano e che noi stimiamo e che entrano in toto a fare parte di questa officina. L’ultima grande scoperta la moda, collaborazioni molto importanti stiamo stringendo con persone affini a questo mondo e creeremo una collezione per il salone del mobile di Milano tutta firmata moda.
Guardando i suoi rivestimenti si percepisce abbastanza velocemente il contributo della manualità di chi lavora la materia. Da cosa deriva la sua attenzione verso l’artigianalità?
Credo che oggi per distinguersi dai prodotti presenti sul mercato bisogna ricercare il lavoro dell’uomo, la sua testa e la sua mano. Le grandi firme della moda nel mondo, ma non solo, anche nel design sono alla continua ricerca di prodotti unici personalizzati, fatti a mano per regalare una emozione dell’artista verso l’utilizzatore finale di quel prodotto.
Amo pensare a Michelangelo che scolpisce la pietà o il David o il Mosè e pensare a quelle mani a quell’arte che si è tramandata per anni ed è stata per secoli fino ad oggi sinonimo di arte, di artigianalità, italianità, un segno indelebile che rimane nel tempo, questo sto cercando quando dico che voglio un lavoro artigianale un lavoro fatto con mani italiane.
I suoi bellissimi rivestimenti vengono a volte presentati all’interno di ampie sale da bagno, ma spesso le moderne abitazioni, a causa delle dimensioni contenute, costringono il progettista a ridurre lo spazio destinato al bagno. In questi casi, viste le dimensioni dei decori, è ancora possibile utilizzare grandi rivestimenti per piccoli ambienti?
Si, trovo che queste grandi lastre e questi rivestimenti continui, come le fibre di vetro, esaltino i disegni sia in ambienti ampi che in piccoli spazi. Abbiamo bisogno di arte, di colore, di immagini evocative del teatro, della musica, della pittura: non a caso le ville in antichità venivano decorate nelle pareti, riempite di particolari architettonici e di statue, la bellezza circondava tutto, oggi possiamo portare questa bellezza in piccoli e grandi spazi. L’importante è farlo abbinando le nuance di colore e i materiali, entrambi devono parlare lo stesso linguaggio.
L’ambiente bagno ha acquisito nel corso del tempo nuove funzioni dedicate alla cura del corpo, ma anche a quella dello spirito. Ci sono delle innovazioni che lei crede possano entrare a far parte del bagno per completarlo o per renderlo ancora più accogliente?
Sicuramente in questi anni il bagno è diventato di primaria importanza a volte si esprime più estetica e design nel bagno che in un soggiorno; per assurdo, credo che le persone abbiano sempre più l’esigenza di curare se stessi e il proprio corpo. Se dai a te stesso, sei capace di dare agli altri, in questo senso il bagno può diventare una sorta di zona wellness per la cura del corpo mediante l’inserimento di saune e bagni turchi, fino ad essere un vero e proprio spazio meditativo per il relax e la rigenerazione.
Quali sono, invece, le funzioni che non devono mancare nel bagno di Andrea Bernagozzi, come dovrebbe essere il suo bagno ideale?
Questa è una bellissima domanda, il mio bagno è fuori all’aperto come nella casa di mio nonno che mi faceva il bagno in un catino di lamiera alla luce del sole, dove potevo sentire il profumo dell’erba e dei fiori dei ciliegi. Il mio bagno non è fatto di pareti ma di sensazioni, credo che riuscire a creare una esperienza oggi, sia la chiave di lettura per creare spazi innovativi personalizzati unici.
Si, credo proprio che il mio bagno sia una ambiente con poche pareti e molta luce, fatto di colori tenui, di sensazioni e un luogo meditativo. Spesso le collezioni che creiamo nascono dalla creatività delle 5 del mattino, mentre sono immerso nella vasca da bagno.